Cosa Sono le Rune e come le utilizziamo in un corso di meditazione?

Ho voluto registrare (dal vivo) una parte della prima lezione con le Rune così ti puoi fare un’idea del corso.

Buon divertimento!

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Trascrizione

Parliamo un po’ in generale delle Rune, di che cosa sono.

Le Rune sono degli Ideogrammi, dei simboli, sono delle rappresentazioni della realtà.

Il simbolo è un qualcosa che rende disponibile la realtà

La realtà è un concetto molto complesso e profondo e ha tanti livelli. Quando dico “rosa” nella tua mente si forma l’immagine di una rosa e questa rosa potrebbe avere un colore piuttosto che un altro, una forma piuttosto che un’altra. Una rosa è un fiore, è un vegetale, è un essere vivente, profuma, è un simbolo di purezza, è un simbolo di amore, ha le spine, può essere associata anche con il dolore,… quindi è un qualcosa di molto complesso, che noi non riusciamo a descrivere nella sua interezza.

Il simbolo è qualcosa che ha in sé la realtà, la ricorda e la rende in qualche modo disponibile. Questo è un simbolo.

Possiamo dire che le Rune sono gli ideogrammi europei, così come la scrittura cinese e giapponese. Qualche volta sono quasi dei dipinti della realtà, anche se non sembra. Così solo le rune, che in qualche modo ricordano un concetto, una situazione, un momento della tua vita o un aspetto particolare della tua vita.

Poi le Rune sono diventate una forma di scrittura fonetica. Con il tempo le ritrovi in certe forme, nella scrittura etrusca, come nella scrittura germanica antica e via dicendo. E sono diventati dei simboli fonetici, nel senso che a ogni simbolo era associato un suono. E quindi le scritture runiche “moderne” che noi conosciamo sono in realtà delle scritte, ma originalmente erano solo delle immagini, dove raccontavo una serie di situazioni come lo farebbe un bambino, dipingendo in modo stilizzato la realtà.

Le rune più antiche si fanno risalire agli alfabeti nordici e sono le cosette “futhark”, perché le lettere del primo ottetto compongono questa parola, e sono 16.

Le Rune sono divise in ottetti cioè in ottave, allineate in righe di otto, secondo un certo ordine del quale non si conosce l’origine, però tradizionalmente sono ordinate, come il nostro alfabeto che è ordinato in “a” “b” “c” …

Non ci interessa molto ne l’aspetto linguistico ne l’aspetto mitologico,… perché nelle rune c’è molta mitologia nordica. L’unica cosa che forse può essere interessante in qualche modo ricordare è il fatto che si racconta che anche le rune siano state donate all’unanimità attraverso il sacrificio di Odino.  È stato Odino che sacrificandosi, appeso un albero però lui in testa in giù, ha visto in alcuni bastoncini, che erano lì per terra, la forma delle rune. E ha così donato all’essere umano il linguaggio. Questa è la nascita dell’alfabeto runico, secondo la tradizione.

Quello che a noi interessa delle rune, sono queste situazioni, questi concetti che, come dicevo, all’inizio erano 16 poi se ne sono aggiunti altri 8 e sono diventati 24 e, se non vado errato, nel corso degli anni ‘90 un signore ha aggiunto la runa vuota, che è un concetto che non ha molto a che vedere con le rune in realtà, perché non scrivi una lettera vuota, che è uno spazio, lasci semplicemente uno spazio. E quindi ne ha fatte 25, ma la runa vuota è un’invenzione moderna.

Poi ci sono le rune più recenti: sono le rune anglosassoni che sono 32 con l’eventuale aggiunta di altre doppie. Ma quelle che andiamo a osservare in questo corso sono le 32 rune. Non credo che esista in Italia nessuna pubblicazione di tutte le 32 rune. In gran parte tutte le pubblicazioni riguardano le 16 o le 24 rune perché sono le più note, le più antiche, quelle più note.

Ogni ottetto in qualche modo è un’ottava della vita umana. Il primo ottetto rappresenta gli aspetti più materiali, più fisici della vita. E man mano che sali di ottava in ottava è come se crescessi da un livello fisico ad un livello evolutivo, mentale e fino all’ultimo che praticamente è un livello spirituale.

Tutto il corso quindi è orientato a cercare di entrare nel linguaggio delle rune, che è un linguaggio di simboli e vedere come questo linguaggio di simboli esplode dentro di noi, portando sostanzialmente fuori di noi, rendendoci disponibile quello che è un contenuto interiore.

Per esempio c’è una runa che parla del nostro rapporto con il nutrimento, c’è una runa che parla del nostro rapporto con il dolore, un’altra che parla del rapporto con il dare e il ricevere, con la capacità di mantenere la direzione, con la necessità di proteggersi, fino alla dissoluzione, alla morte, alla polvere, al cambiamento, alla germinazione, … tutti concetti che stanno veramente alla base della sopravvivenza, della crescita dell’essere umano.

Quindi le usiamo come una traccia, partendo dalle cose più importanti dal punto di vista della sopravvivenza dell’essere umano, per arrivare fino agli aspetti della trascendenza, che sono forse gli aspetti più elevati per l’essere umano.

Quindi è un percorso di autoconoscenza, di scoprire se stessi.

Al primo ottetto, che sono le cose basilari della vita, dolore, nutrizione, proprietà, clan e via dicendo sono stati aggiunti dei concetti un po’ più elaborati e poi dei concetti ancora più elaborati o delle situazioni più elaborate e così via. Man mano che l’uomo e la vita dell’uomo diventava in un certo senso più complessa, più profonda, venivano aggiunti dei simboli, perché c’era necessità di comunicare qualcosa al riguardo di quella situazione.

Poi le rune sono state usate anche come forma divinatoria. Divinatoria vuol dire che: cerco di capire attraverso dei simboli qual è la mia situazione al momento e quali sono le azioni migliori che posso fare in questo momento, per sposarmi in una futura condizione. Un po’ come altre forme: l’I-ching, come i tarocchi, come con altre forme di divinazione. Non entriamo qui nella discussione se, perché o come avviene la divinazione.

Sicuramente le rune hanno comunque un potere simbolico molto forte. Sconsiglio a chiunque di recitare mantra, piuttosto che tatuarsi dei simboli sul corpo, del quale non si conosce il significato. Così come trovo assurdo che una persona si tatui certi tipi di simboli, chiamiamoli “negativi”, come disegnarsi del filo spinato su un braccio o attorno al cuore.

I simboli hanno un’influenza nella vita umana. Se pensi al cristianesimo, al crocifisso o al pesce. I simboli in qualche modo contengono la realtà e portano qualche cosa. E le rune come simboli sono dei simboli importanti. Bisogna saperle usare, bisogna sapere che cosa stai facendo se vuoi utilizzarli.

Mentre non ci occupiamo assolutamente di magia o cose di questo genere, è comunque l’importante che nel momento in cui uno decida di appendersi al collo un talismano, capisca significato di quello che sta facendo.

Oltre a conoscere noi stessi, in questo corso capisci anche il significato del singolo simbolo. E perché per esempio era deleterio che le SS usassero certi simboli runici, li avessero raddoppiati in un modo che andava a creare una forma negatività. Nel caso specifico avevano creato degli esseri senza emozioni, senza compassione per altro, che hanno fatto delle cose terribili. Ma queste cose erano rispecchiate nei simboli che stavano utilizzando. Così come la svastica è un simbolo indù, però usato male.

Questo è più o meno l’obiettivo del corso: conoscere se stessi, andando di situazione in situazione e conoscere questo tipo di simboli, di scrittura, che un giorno potrai anche utilizzare come forma di conoscenza del mondo. Come forma di divinazione, come le persone usano le carte, i tarocchi o qualsiasi altra cosa. È la lettura della natura, per capire cosa sta succedendo in questo momento. Ma questo è un aspetto un po’ a latere del corso.

Alla fine saprai utilizzare le rune come fossero il tuo alfabeto. Per inciso non mi soffermo sulla parte linguistica. Ci sono delle grammatiche runiche che guardano a delle rune piuttosto che ad altre. Non c’interessa molto la parte grammaticale.

Però per esempio è interessante scrivere il proprio nome in runico e vedere quali energie sono contenute nel nostro nome. Un po’ come fa la numerologia, che associa ad ogni lettera numero e quindi è osserva quali energie all’interno del nostro nome ci influenzano e come ci influenzano. Allo stesso modo lo puoi fare con le rune. É una cosa abbastanza divertente e anche interessate, perché puoi scoprire delle cose di te stesso piuttosto profonde. Ma questo sarà più avanti nel corso.

Ogni runa è un simbolo che rappresenta qualche cosa. E una lettera, come fosse la “a” la “b” la “c”. Ogni runa ha un’importanza uguale alle altre. Non ce n’è una più importante. Ci sono delle rune che ti portano alla mente delle cose, delle situazioni più positive e delle altre che ti portano a contatto con le difficoltà della vita.

Qui affrontiamo un discorso di vita. Un percorso di vita.

La cosa interessante è che alcune rune sono conosciute, cioè le utilizziamo ancora oggi. Nella simbologia, in certi simboli, in quelli che chiamiamo pittogrammi, come la freccetta in su per salire o la freccetta in giù per scendere. Oppure Algiz che è il simbolo della pace. Li conosciamo. Molte sono rimaste in qualche modo nella nostra vita quotidiana, anche se non le facciamo salire alle rune.

Tieni conto che quando il cristianesimo ha cominciato a “conquistare” l’Europa, chi rimaneva pagarono sostanzialmente era da condannato a morte. E l’utilizzo delle rune era proibito. Fino a non tanto tempo fa, se non vado errato in Irlanda ancora nel milleottocento, se utilizzavi le rune eri passibile di pena di morte. Perché erano associate alla simbologia pagana. Però d’altra parte linguisti e personaggi, anche come Tolkien, quello del Signore degli anelli, hanno cominciato a studiare le rune, l’alfabeto runico, il loro significato, e c’è stata una a una forte riscoperta, anche con la new age. E tutto il resto di questo che è probabilmente l’alfabeto originario europeo, dove al tempo degli etruschi e prima di allora, riuscivano a comunicare attraverso questi alfabeti.

La cosa interessante delle rune è che sono simboli molto semplici, composti da due tipi di linee.

La prima cosa che si deve fare quando si approccia un linguaggio simbolico, come quello delle rune, è cercare di capire quali sono le due forze che interagiscono, come le linee yin e yang, il bene e il male, ecc.., ecc… Anche nelle rune non c’è concetto il bene e il concetto di male.

Ci sono due concetti: il concetto di statico e il concetto di movimento. Sono molto simili al concetto di yin e di yang.

Osserva questi simboli, riesci a riconoscere questi due caratteri? Come sono espressi il concetto di movimento e il concetto di staticità all’interno della singola runa?

La linea verticale è una linea che indica staticità e rappresenta il ghiaccio. Il ghiaccio che è fermo, perfettamente ricettivo, nel senso che il ghiaccio non trasmette freddo ma assorbe calore. Ma è anche perfettamente lucido, è chiarezza mentale, può essere anche rigido e può scottare, creare scottature nell’essere umano.

L’altro elemento è il fuoco, che è l’elemento mobile, obliquo. La linea obliqua rappresenta una linea che si sta muovendo, è l’atto di girare, di cascare, di alzarsi e via dicendo. È è la base del secondo elemento delle rune. Probabilmente, anche perché parliamo di popoli forse nordici, il ghiaccio e il fuoco erano in due opposti. Non è che uno fosse bene e l’altro male, ma erano in qualche modo forze creative della vita forze che si scambiavano…