Immagina uno stagno.

Un sassolino ci cade dentro e affonda.

Lentamente scende,

raggiunge il fondo,

si deposita in quiete,

e tutto si allarga.

 

Lo stagno.

Una delle metafore più utilizzate per rappresentare la mente, nella tradizione buddista-zen, è quella dello stagno.

Immagina uno stagno.

Come lo vedi? Ci sono piante attorno? Ciottoli o erba sul ciglio? Pesci, rane, insetti?
E l’acqua? Com’è? Torbida o limpida e trasparente?
Finché c’è moto, nell’acqua, la sabbia, la terra, i detriti, ecc… vengono sollevati e rimangono in sospensione.
Allora lo stagno è torbido, forse appena si intravede il fondo.
Non è invitante, non viene la voglia di tuffarsi dentro. È torbido?
Oppure è Chiaro e Limpido?
In quiete gioisce della luce?

Così è la mente.

Così è la mente.

Fintanto che è agitata, solleva i detriti dal fondo che la inquinano.

I pensieri ruotano in continuo, le emozioni si accavallano.
Non si vede lo sfondo.
Tutto è torbido.
La visione è offuscata.
Non riusciamo a vedere lontano, non vediamo chiaramente.
Non riusciamo a prendere delle decisioni importanti e, se lo facciamo,
sono decisioni istintive, delle quali poco percepiamo le conseguenze.

Diventa Limpida

Se l’acqua nello stagno si quieta,
lentamente, dolcemente,
ciò che era in sospensione si deposita.

L’acqua diviene limpida, pulita, trasparente.

Lo stagno diventa attraente.

In una giornata di sole magari viene voglia di immergersi.
Se è da poco
che si è tranquillizzata, al primo movimento i detriti si risollevano.
E l’acqua ridiventa torbida.

 

Diventa Stabile

Ma se è rimasta in quiete molto tempo,
tutto si è depositato saldamente sul fondo e a poco a poco diviene più compatto, più solido.

Anche se ci cammini dentro,
l’acqua rimane limpida, poco cambia in trasparenza.
Qualche detrito si solleva, ma subito si rideposita.

Così è la mente.
Se la rendiamo quieta, allora diventa limpida, ricettiva e la visione si espande.

Riusciamo a prendere decisioni consapevoli,
a percepire le conseguenze dei nostri atti.
Diventiamo invitanti,
la nostra presenza diventa piacevole per gli altri.

Possiamo instillare pace e serenità in chi ci sta vicino.

 

Immagina dell’acqua.
Un sassolino ci cade dentro e affonda.
Lentamente scende, raggiunge il fondo e si deposita in quiete.
Qui, in totale presenza, semplicemente osserva.

 

Che La tua Vita Sia piena di Luce