“L’essenziale è invisibile agli occhi” scriveva Saint-Exupéry nel Piccolo Principe. Il 13 dicembre è la festa di Santa Lucia che la tradizione (ma non la storia) vuole sia stata resa cieca durante il martirio; martirio che sembra sia stato originato da una denuncia da parte del promesso sposo più per ragioni economiche che religiose. Ma martirio c’è stato. La tradizione della cecità sembra invece prendere spunto dall’etimologia del nome Lucia, che deriva da Lux ovvero luce in latino. Inoltre il 13 dicembre, data presunta del martirio, è un giorno particolarmente bisognoso di luce: il proverbio recita: “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”. Anche qui c’è una mezza verità: il giorno più corto dell’anno è il solstizio d’inverno che cade tra il 21 ed il 22 dicembre, ma per ragioni astronomiche il 13 dicembre è giorno in cui il sole tramonta prima. Di qui la percezione che sia il giorno più corto e quindi quello che ha più bisogno dell’intervento della luce.

Chi medita e prega certo è d’accordo con il Piccolo Principe: “non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”  e ritiene corretto che una persona cieca sia la protettrice della vera vista, ragion di più se si chiama Lucia. Se non hai gli occhi non puoi che concentrati sulla “vista” del interiore che osserva l’essenziale. Non sei distratto dalla realtà esterna del mondo, incominci a concentrarti sull’interiorità.

Vedere la realtà esterna è utile per la nostra sopravvivenza materiale. Inoltre la realtà esterna, se osservata correttamente, ci può fare anche da specchio: noi percepiamo la realtà esterna in base ai nostri pregiudizi, ovvero tra tutto ciò che entra nel nosto campo visivo noi realizziamo, diventiamo coscienti solo di certi aspetti, quegli aspetti legati ai nostri difetti ed alle nostre paure.

Esercizio: osserva attentamente ogni tua critica al mondo esterno. Se fai questo esercizio con estrema sincerità troverai che quell’aspetto, anche se magari non così amplificato, è riconoscibile in te sotto forma di paura da eliminare o abitudine da estirpare. Ovvero il mondo esterno ci fa da specchio e lente di ingrandimento indicandoci ciò che potremmo migliorare.

Inoltre, le prossime volte che ricevi una critica osserva in te: non stavi forse pensando a tua volta la stessa cosa della persona che esprime quella critica? Da qualche parte della tua mente avevi già formulata quella critica al mondo esterno. In questi esercizi inizi già a rivolgere la tua attenzione al mondo interno. è un primo passo.

Per molti all’inizio, quando si incomincia a rivolgere lo sguardo verso l’interno, la luce percepita è assai fievole. Nel buio che potresti trovare all’inizio ti serve una guida che di trasmetta la luce di cui hai bisogno per camminare. Perchè ad esempio, se ti fa piacere, non Lucia, protettrice della vera vista?

All’interno si apre un mondo la cui vastità è enorme se confrontata con la realtà ordinaria, la cui complessità e semplicità al contempo va al di là di ogni possibilità di concezione e comunicazione umana.  Con l’impegno, persistenza e costanza, man mano che rivolgi sempre più gli occhi verso l’interno, questo mondo interiore diventa più percepibile, impari a vedere con gli occhi della mente, la mente diventa più limpida e la luce interiore risplende fino a illuminare anche la tua realtà esterna. Certo paure, patologie, traumi, abitudini malsane sono da superare ed estirpare.

Entrare in questo mondo non è facile, certo non lo è da soli, senza una guida che l’abbia già fatto prima di noi. All’inizio della meditazione chiedi l’intercessione dei perfetti, budda, illuminati o santi in cui credi. Ma cerca l’aiuto di qualcuno più vicino a te, immerso nella fisicità come te. E quando sarai pronto il maestro arriverà. Ma il maestro non lo potrà fare per te, ma solo accompagnarti e guidarti. È una strada che prima o poi devi decidere di percorrere. Procrastinare fa solo durare di più l’illusione del piacere effimero e la sofferenza della mondanità.

Da oggi il sole incomincia a tramontare più tardi, fai anche tu giornalmente un po’ di spazio in più alla Luce.