Abbiamo visto come per gran parte degli esseri umani: l’anima è una forma di vita intelligente la cui evoluzione continua dopo la morte del corpo.

Allora, dal punto di vista della “salvezza”,

La questione vera, è dunque quella dell’urgenza.

Mi spiego.

Supponiamo che tu appartenga a coloro che non credono nell’evoluzione dell’anima una volta che ha lasciato questo corpo.

Quindi,

Hai solo questa vita per illuminarti/ diventare santo/… essere dunque degno del “Paradiso”?

O hai “degli esami di riparazione”?

Hai un solo colpo a disposizione e se lo sbagli sei finito, dannato per sempre a soffrire?

Se si:

La prima domanda che mi sovviene è allora: ci sono persone che nascono “malvage”, altre che subiscono malvagità fin dall’inizio e diventano dei malvagi,… quale Dio “buono” farebbe nascere persone così o in situazioni così, sapendo che la loro possibilità di comportarsi da santi è minima se non nulla?

Una seconda domanda potrebbe essere: in questo inferno statico, l’anima può peccare? O non può più peccare ma sta solo lì a soffrire. E questa sofferenza non è inutile? Perchè non serve, l’anima non può cambiare, non può migliorare. Perchè allora tenerla lì e non cancellarla?

Come Leonardo da Vinci osservava, la sofferenza è utile al potersi muovere. Il dolore ci insegna come possiamo muoverci e come non dobbiamo farlo. Chiedetelo a chi perde sensibilità in una parte del corpo, come ad un piede per esempio ma può continuare a muoversi: quanto ci mette prima di rompersi, ferirsi, pur non sentendo nulla…

Una terza domanda potrebbe essere: che senso ha pregare per i morti se non c’è più evoluzione possibile, se devono solo stare lì ad aspettare un giudizio su cui non possono più influire?

 Comunque se hai un solo tentativo devi mettercela tutta e non perdere neppure un istante!

Ovvero: Santo Subito!

Ma se guardo il comportamento di coloro che insegnano che tu abbia un solo tiro a disposizione per finire in paradiso, non mi pare si facciano poi così tanto prendere dall’urgenza di essere “perfetti” in questo mondo … non uccidere, … non rubare,… non dire falsa testimonianza,… non farsi prendere da emozioni negative,… non curarsi di cose materiali,… del potere,… della fama,…

D’altra parte nessuna chiesa dice a tutti: “diventa santo subito. Lascia tutto e diventa santo.”

Neppure ai preti, ai rabbini o agli imam viene suggerito!

Perché? Semplice perché nella loro infinita saggezza questi Credo sanno che la maggior parte dell’umanità non è in grado di farlo!
Perchè non è pronta! E forse non lo sei neppure tu.

Quindi non mi pare che il negare l’evoluzione dell’anima crei veramente quell’urgenza a cambiare se stessi totalmente – in meglio – immediatamente. Perché è come chiedere ad un neonato di saper leggere e scrivere!

Dall’altro lato,

Non sprecare quest’occasione

  • Chi insegna la reincarnazione,
  • chi insegna che l’evoluzione dell’anima continua anche dopo la morte o
  • chi semplicemente non la nega:

insegna quanto questa vita sia rara e preziosa. Un dono che se sprecato è un vero “peccato”.

Il Cristo, il Budda,…. per esempio dicono:

“Non perdete tempo …. non sprecare quest’occasione così importante” (Nessuno dei due ha detto che è l’ultima!).

E allora?

A ben guardare, crea più spinta al cambiamento e senso d’urgenza urgenza sapere che

Se continui “così”, continuerai a soffrire “cosi”. É questo che vuoi?

Questa è la base della evoluzione dell’anima. Qualunque cosmologia tu decida di seguire alla fine sai che

se continui così, continuerai a soffrire cosi. É questo che vuoi? Certo che no!

E questo crea dentro di te la giusta voglia di cambiare.

E per me,

l’ho già detto,  negare la reincarnazione è come negare l’esistenza delle rose rosse.

Sostieni che le rose rosse non esistono? Che è blasfemia dire che esistono?

Io le vedo qui nei giardini. Cosa ti posso dire?

Poi,

Un Augurio:

Osservando la mia vita, i miei errori, come osservando la vita del 99.9% dell’umanità, …

auguro a tutti che l’evoluzione dell’anima ci sia davvero!

In qualunque forma essa tu la voglia pensare, ma che tu non abbia un solo tentativo per diventare degno del “Paradiso”!

La bellezza del mondo

La bellezza di questo mondo è che se muti il tuo comportamento in meglio, se muti come pensi, se impari a dominare le tue emozioni, i tuoi pensieri, i tuoi comportamenti, le tue sensazioni,… la sofferenza profonda diminuisce.

Magari lentamente, ma diminuisce.

E questo è possibile qui, ora.

In conclusione

Piuttosto che litigare sulla reincarnazione del corpo, credo che sia più importante decidere se per te l’evoluzione continua o è finita qui. Se per te è finita qui, cosa aspetti a mollare tutto e a diventare santo? E  se non ne sei capace, non sei pronto, cosa significa?

Poi si, per me la reincarnazione è un fatto naturale come l’esistenza delle rose rosse nei giardini. Sono semplicemente lì.

Ma non cercare le tue vite passate. Se si presentano spontaneamente, semplicemente osserva cosa ti stanno dicendo del tuo presente. Quale situazione si sta ripetendo? Quale occasione hai ora di comportarti nel modo corretto? Cosa ti fa capire del tuo presente? L’attenzione è sempre sul Qui e Ora. A nessuno interessa e men che meno a te sei stato Napoleone, il suo stalliere o la zanzara che l’ha punto.

Infatti puoi influire solo sul tuo presente. Sui pensieri che stai facendo in questo momento. Sulle azioni che decidi di fare ora. Su quello che fai ora.
Quindi vivi la vita presente. Non il passato. Non il futuro.

E come fai a cambiare te stesso? Per me attraverso la pratica della consapevolezza, della meditazione e della preghiera consapevole.

E si, credo che sia più importante praticare, meditare, pregare che discutere o fantasticare di cosmologia e teologia.
Pratica 80% del tuo tempo. Leggi, discuti e impara per il rimanente 20% del tuo tempo.

Ora è tempo di pratica!